La patente, il saggio saudita e il fatti i cazzi tuoi

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Secondo uno storico saudita, sarebbe giusto non concedere la patente alle donne perché, se la loro macchina rimanesse in panne mentre viaggiano da una città ad un’altra, correrebbero il rischio di essere stuprate a bordo strada. L’immagine evocata è inquietante (bordi strada sauditi affollati di stupratori malcelati fra le dune e pronti a ghermire l’imprudente guidatrice), ma la logica è stringente e inoppugnabile. Come dire: non aprire una gioielleria perché potrebbero venirti a rapinare. Sento già le risate. Ma c’è poco da ridere, perché il ragionamento del saggio saudita è lo stesso che dà vita al tanto caro teorema nostrana del se l’è andata a cercare (perché aveva la gonna troppo corta, perché parlava troppo, perché aveva messo il naso in cose che non lo riguardavano), da cui discende, ineluttabilmente, il razziano corollario del fatti i cazzi tuoi. Come dire: da noi le donne la patente ce l’hanno, ma a bordo strada non sai mai cosa si celi.