Tredici ragazzi, un pallone e Dio

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Tredici, sulla cassa del morto: ma la cassa del morto è una TV. Guardano una partita di pallone, nazionale irakena. Vengono scoperti, portati fuori, uccisi in pubblico a colpi di mitra. Tredici ragazzi che insultavano Dio, il profeta e la sharia guardando una partita in TV. È successo a Mosul, la seconda città dell’Irak, in mano all’IS da giugno. La città di cui John Cantlie, ostaggio britannico dello Stato Islamico, esalta il buon vivere in un video da poco diffuso su youtube: ospedali funzionanti, mercati colmi di merci, sole caldo – anche il meteo è dalla parte del califfo–: mancano solo i ristoranti sempre pieni e i treni in orario. E mancano tredici bambini. Finiti chissà dove, perché nemmeno i loro genitori hanno avuto il permesso di recuperarne i corpi.

P.S. Questa notizia, apparsa sulla stampa, ha fonti irakene e giordane. Non si può escludere che sia falsa o gonfiata. Tutti speriamo lo sia.